Steve Jobs è l’icona del progresso, ha rivoluzionato con le sue intuizioni il modo di vivere di tutti noi, a partire da come ascoltiamo la musica fino a trasformare il semplice telefono in un oggetto tuttofare.
Quest’oggi parleremo dell’inventore della Apple, che il 24 febbraio 2016 avrebbe compiuto 61 anni.
Gli inizi
Nato il 24 febbraio 1955 a San Francisco da madre svizzera e padre siriano, venne dato in adozione. Diplomato nel 1972 in California, si iscrisse al Red College in Oregon, ma abbandono l’università dopo appena un semestre.
Ne 1974 lavorò per l’Atari e, insieme al suo amico Steve Wozniak, decisero di mettersi in proprio fondando nel 1976 la Apple Computer. Per finanziarsi, Jobs vendette il suo pulmino Volkswagen e Wozniak la propria calcolatrice scientifica. La sede della società era il garage di Jobs e come logo avevano la mitica mela morsicata che, a distanza di anni, sarebbe diventata un’icona dell’high tech.
La loro prima creazione fu Apple I, computer formato da pochi componenti ma dalla caratteristiche innovative: poteva essere collegato alla TV e un sistema di accensione semplificato grazie al sistema di memorie ROM, vendendone 200 esemplari.
Nel 1977 lanciarono Apple II dove le vendite toccarono il milione di dollari, seguito poi da Apple III che però fu un flop per un problema di surriscaldamento. Motivo? Non aveva presente la ventola di raffreddamento perché Jobs la definiva “poco elegante”.
La grande intuizione: il mouse
Nel 1979 avvenne la svolta: dopo la visita all’azienda informatica Xerox, che stavano sviluppando la prima interfaccia grafica con menù e icone, Steve Jobs insieme al suo team svilupparono e trasformarono il computer in un elettrodomestico alla portata anche di quelli meno esperti. Nel 1984 venne lanciato sul mercato Macintosh, il primo computer ad interfaccia grafica controllato oltre che la classica tastiera, con un nuovo dispositivo che prese il nome di mouse. Le quotazioni della Apple schizzarono alle stelle.
Jobs licenziato, nuovo inizio
Nonostante la superiorità rispetto agli altri prodotti presenti sul mercato non ebbe il successo che tutti si aspettavano. Nacquero così tensioni tra Jobs e John Sculley, amministratore delegato, puntandosi il dito l’un l’altro. La diatriba si concluse con le dimissioni di Jobs in seguito alla decisione del consiglio di ridurre i suoi poteri: gli furono tolte le cariche di vicepresidente e di direttore generale della divisione Mac.
Uscito da Apple, Jobs decise, all’età di trent’anni, di ripartire da capo: fondò una nuova compagnia, la NeXT Computer, con l’obiettivo di avviare una nuova rivoluzione tecnologica. Nel 1986 acquistò la Pixar dalla casa Lucas Films, casa di produzione cinematografica specializzata nella realizzazione di animazioni computerizzate. Sfondarono nel 1995 con la produzione di Toy Story – Il mondo dei giocattoli, primo film d’animazione realizzato completamente in computer grafica 3D. Seguì un altro successo planetario con il film A Bug’s Life.
In quegli anni NeXT non decollò, vendendo appena 50 mila computer in 8 anni e la Apple era in profonda crisi a causa di scelte sbagliate. Fu allora che i destini di Jobs e di Apple si incontrarono di nuovo: Apple scelse il sistema operativo sviluppato da NeXT come base per i nuovi computer, gli iMac. Apple infine acquisì la NeXT stessa e nel 1996 Steve Jobs tornò alla direzione della Apple.
L’era dell’Ipod
Da quando Jobs è a capo della Apple non sbaglia più un colpo. A ottobre del 2001 presenta l’Ipod, il lettore portatile di musica divenuto oggetto di culto per gente di tutte le età, persone comuni e famose. Un paio di anni più tardi esordisce iTunes, negozio virtuale dove si possono comprare i dischi: le canzoni si “scaricano” in modo del tutto legale a pagamento e si possono ascoltare ovunque. Divenuto fenomeno planetario che Apple ha celebrato nel 2010 dopo aver raggiunto il traguardo di 10 miliardi di canzoni scaricate.
Dal telefono all’iPhone
Nel 2007 Jobs presentò il primo iPhone: cellulare minimal senza tastiera con schermo sensibile al tocco, con la possibilità di ascoltare musica, scattare foto e navigare sul web come dal computer da casa.
Inutile dire l’effetto che ha avuto sul mercato: il giorno di lancio vennero venduti 500 mila prodotti ed escalation senza pari. Nei primi 200 giorni di vendita, l’iPhone conquistò il 19% del mercato degli smartphone con 4 milioni di unità vendute.
Il 27 gennaio 2010 Jobs, presentò il primo tablet computer targato Apple: l’iPad, raccogliendo il successo dell’iPhone, introducendo l’iBook Store e proponendo di fatto l’iPad come gestore e visualizzatore di libri e contenuti cartacei.
Con la guida di Steve Jobs, la Apple ha continuato a produrre e commercializzare Mac OS X, Mac, iPod, iPhone e iPad, prodotti che portarono l’azienda a divenire un punto di riferimento nel campo dell’elettronica di consumo.
La malattia e la morte
Nel 2003 gli fu diagnosticata una rara forma di tumore maligno al pancreas, meno aggressivo della forma più comune. Fu operato per la rimozione del cancro. A causa della malattia sviluppo il diabete di tipo uno.
Nel 2009 venne sottoposto a un trapianto di fegato nel Tennessee che migliorò le condizioni di salute.
Il 24 agosto 2011 si dimise da amministratore delegato di Apple nominando Tim Cook come suo successore e nuovo CEO di Apple.
Morì nella sua casa a Palo Alto, in California il 5 ottobre 2011, a causa di una recrudescenza del carcinoma con conseguente arresto respiratorio.
“Non perdete tempo a vivere la vita di qualcun altro. Siate affamati, siate folli”. – “Don’t waste time living someone else’s life. Stay hungry. Stay Foolish”. Steve Jobs – 12 giugno 2005